Dimitri Milesi, che si trova alla sua prima esperienza artistica, ha realizzato un gruppo di opere che costituiscono il risultato di una sua sperimentazione basata su valutazioni indirizzate alla ricerca della spiritualità.
Utilizzando come materiale il poliuretano espanso e il polistirolo, Dimitri Milesi modella una serie di quadri tridimensionali che dipinge con colori acrilici in gamme limitate al rosso, al blu al giallo e al nero. All'interno di queste strutture plastiche è rappresentato il simbolo della croce, legato alla tradizione cristiana ma utilizzato anche in diverse bandiere, in varie insegne cavalleresche e in altre realtà, simbolo che per il pittore designa un importante punto d'incontro. Al centro della croce un nucleo mediano simboleggia |'occhio.
L'autore concepisce la croce, la sfera e l’occhio, come elementi di una centralità essenziale capace di instaurare uno scambio attivo con il fruitore.
Dimitri Milesi si sforza di ridurre all’essenziale la materia che stende sulle opere tridimensionali. Perviene così alla realizzazione di un'altra serie di opere che propongono sempre una croce ma molto leggera, livellata, che collega quattro sfere di modeste dimensioni.
Al centro della composizione vi è sempre una sfera che simboleggia l'occhio, al quale è affidato il compito di richiamare l'interesse degli osservatori. Secondo l'autore si tratta di un'operazione che tende a rendere sempre più inconsistenti le sue rappresentazioni scomponendone la materialità per giungere ad una visione essenziale e più spirituale.
Quanto a stile, l'impostazione di Dimitri Milesi si può connettere al movimento artistico del minimalismo, che utilizza pochi elementi, forme geometriche semplici, colori puri, semplificazione delle strutture. Il linguista Emile Bienveniste sostiene che l'arte è un'opera particolare nella quale l'artista instaura liberamente delle opposizioni e dei valori con cui gioca in tutta sovranità non avendo né risposta da attendere né contraddizioni da eliminare, ma solo una visione da esprimere, secondo i criteri, coscienti o meno, di cui l’intera composizione porta testimonianza e diviene manifestazione.
Questa descrizione ben si adatta al pittore Milesi che per la prima volta esordisce con una esposizione personale.
Cesare Morali